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Con l'inasprimento della repressione delle lotte operaie e popolari, i governi e l'UE intensificano l'attacco

Kostas Papadakis, eurodeputato del KKE, è intervenuto alla sessione plenaria del Parlamento europeo nel dibattito su "Impatto delle misure connesse alla COVID-19 sulla democrazia, sui diritti fondamentali e sullo Stato di diritto", denunciando l'ulteriore criminalizzazione delle lotte dei lavoratori e l'intensificazione della loro repressione. Nel suo discorso ha specificamente menzionato quanto segue:

«In Grecia, il governo della Nuova Democrazia (ND) - come tutti i governi di ogni stato membro dell'Unione Europea - non solo non prende misure efficaci contro la pandemia, ma, nel mezzo di una crisi capitalista, intensifica l'attacco con nuovi ampi rovesci dei diritti dei lavoratori a vantaggio dei gruppi imprenditoriali. Vengono imposti attraverso l'ulteriore criminalizzazione delle lotte dei lavoratori e con l'intensificazione della loro repressione, con la limitazione e la violazione del diritto di sciopero, di manifestazione e di azione sindacale. La risoluzione UE, nonostante le preoccupazioni a buon mercato, pone una giustificazione a tutto questo, fintanto che sia "necessario, proporzionato, temporaneo e con una solida base giuridica", e nel contempo invita gli Stati membri a limitare il diritto di manifestare "solo nei casi in cui sia assolutamente necessario e giustificato". In nome della pandemia, si dà anche il via libera alla tracciabilità e al trattamento dei dati personali.

Il popolo, con la sua lotta organizzata per il soddisfacimento dei suoi bisogni contemporanei e nel rispetto di tutte le misure di protezione, difenderà i suoi diritti e annullerà nella pratica le leggi e i decreti reazionari.

 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare