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Impostazione di classe e lotta operaia-popolare contro i piani delle classi borghesi

Il governo di SYRIZA-ANEL è stato spesso accusato, a ragione, di essere ipocrita, avventurista, demagogico, di ingannare consapevolmente il popolo. Tuttavia, in una cosa ha dimostrato stabilità e coerenza: nella promozione degli interessi dei monopoli greci. Questa è la conclusione che si può trarre dal pacchetto di misure antipopolari che è stato recentemente approvato in Parlamento dal blocco di governo, che prevede tra l'altro: una forte riduzione delle pensioni e una maggiore pressione fiscale sulle famiglie operaie, privatizzazioni, abolizione della domenica festiva, liberalizzazione dei licenziamenti collettivi per le grandi imprese capitalistiche, nuove leggi per ostacolare gli scioperi, il consolidamento di tutte le norme antioperaie relative ai contratti collettivi di lavoro passate dal 2011 e la creazione di nuovi impedimenti per la firma di accordi collettivi di lavoro, la riduzione della tassazione per le grandi imprese e altre misure a sostegno del capitale.

La linea politica attuata dal governo SYRIZA-ANEL contro la classe operaia e contro gli strati popolari, si manifesta anche in politica estera, perseguendo la valorizzazione geostrategica del ruolo della classe borghese greca, la promozione degli interessi e dei profitti dei principali gruppi monopolistici.

Su questa base di classe, il governo SYRIZA-ANEL lavora per trasformare la Grecia in un hub energetico e di transito nel quadro del rafforzamento delle relazioni economico-commerciali tra la Cina e l'UE.

Questo è stato lo scopo del recente viaggio del Primo Ministro, Alexis Tsipras, in Cina e della sua partecipazione al "Belt and Road Forum per la cooperazione internazionale" (14-15 maggio), un vertice che mira a promuovere gli interessi strategici dei monopoli cinesi in Asia, Europa e altrove.

Va notato che una parte della contemporanea "Via della Seta" è costituita dagli investimenti cinesi in Grecia, come l'investimento della multinazionale "Cosco" nel porto del Pireo, nonché altri piani futuri della Cina per la Grecia, in armonia con i piani della classe borghese greca per trasformare il paese in uno snodo per il trasporto di materie prime e di energia. Naturalmente, tutte queste ambizioni della borghesia greca non hanno nulla a che fare con gli interessi dei lavoratori, ma espongono il popolo greco in pericoli molto gravi, in quanto sono legati alla competizione dei gruppi monopolistici e antagonismi interimperialistici.

Nella riunione Alexis Tsipras ha presentato proposte specifiche per la partecipazione della Grecia a questo piano, a beneficio di sezioni del capitale nazionale che opereranno con aziende cinesi nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia...

In conclusione, dobbiamo sottolineare che gli sforzi della classe borghese greca, delle classi borghesi in altri paesi e dei loro rappresentati politici, i partiti liberali e socialdemocratici, per la crescita capitalistica si basano sull'offensiva crescere contro i diritti dei lavoratori e del popolo e l'intensificazione delle contraddizioni interimperialiste.

In queste condizioni, la risposta della classe operaia deve essere decisa nel: valutare gli sviluppi sulla base di criteri di classe, combattere i piani della classe borghese, lottare autonomamente e in alleanza con gli strati popolari per obiettivi che soddisfino le esigenze dei lavoratori e costruire un'alleanza sociale in una direzione che rafforzi la lotta antimonopolista-anticapitalista per il potere dei lavoratori, la costruzione di una società che non abbia il profitto come criterio ma la soddisfazione dei bisogni sociali in espansione, l'edificazione della società socialista.

 

Articolo della Sezione Relazioni Internazionali del CC del KKE

30.05.2017


Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare